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martedì 17 luglio 2012

Una pianta velenosa uccide le cellule malate del CANCRO


Vi ricordate il post Le cure proibite per il cancro ? 

Bene ora finalmente il grande Ordine dei Medici si è deciso ha sperimentare un nuovo farmaco derivato da una pianta velenosa, chiamata THAPSIA GARGANICA, potrebbe uccidere le cellule cancerogene.

Il nuovo farmaco sperimentale , derivato da una pianta velenosa, potrebbe uccidere le cellule cancerogene.
Lo sostiene uno studio portato avanti dalla Johns Hopkins Cancer Centernegli Usa, guidato dal dottor Johm Isaacs, ingegnere biomedico, pubblicato su Science Translational Medicine.
Attraverso gli studi condotti su una pianta ,appunto chiamata Thapsia Garganica, ed in particolare su una sostanza contenuta in essa, hanno scoperto che tale sostanza è in grado di contrastare i tumori, soprattutto quelli alla prostata. La sostanza che la pianta produce si chiama tapsigargina ed è una  sostanza tossica conosciuta fin dall'antica Grecia, con il nome di "carota della morte".

Da questa sostanza, i ricercatori sono riusciti a ricavarne un farmaco, denominato G202, per il trattamento medico dei tumori. Il farmaco è stato prodotto modificando chimicamente la tapsigargina in modo da detossificarla: "Il nostro studio ha permesso di riprogrammare le molecole di questo veleno in modo da renderele inoffensive per i tessuti sani. Una volta giunti alle cellule del cancro, la tossicità viene riattivata e le cellule dannose vengono uccise", ha dichiarato Samuel Denmeade, ricercatore a capo dello studio.

Attualmente il farmaco è in fase sperimentale. Testato su 29 pazienti con carcinoma prostatico in fase avanzata, ha dato buoni risultati dopo un trattamento di 30 giorni, riducendo le dimensioni delle cellule cancerogene del 50%.

Come agisce il farmaco? Una volta iniettata arriva al punto dove si trova il tumore viaggiando nel flusso sanguigno, senza ovviamente danneggiare i tessuti sani. Viene rilasciata poi una proteina che inibisce la protezione che fa da scudo al tumore, in questo modo il farmaco G202 può andare all'attacco. Una scoperta davvero importantissima per l'oncologia medica.

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