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mercoledì 25 luglio 2012

Inchiesta primario di Bari, Vendola rinviato a giudizio: “Non mi lamento, sono sereno”


BARI - "Non mi lamento per una ragione; sono il presidente della Regione Puglia, sono politicamente l'uomo più potente di Puglia ed è giusto che i potenti, esattamente come le persone senza potere, abbiano un atteggiamento di ossequio nei confronti di chi esercita il controllo di legalità".
Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, lo ha detto parlando con i giornalisti della richiesta di rinvio a giudizio formulata a suo carico dalla Procura di Bari nell'ambito dell'inchiesta per la nomina di Paolo Sardelli come primario dell'ospedale “San Paolo” di Bari.
“Se si esercita il controllo di legalità lo si fa nei confronti di quelli che stanno giù e di quelli che stanno su, di quelli che abitano i piani nobili del palazzo e di quelli che stanno nel sottoscala, quindi io non mi lamento di questo fatto. Sono sereno - ha sottolineato Vendola – perchè penso, in tutti i casi della mia vita, di aver improntato le mie azioni a un estremo sentimento di legalità. Ho molta fiducia nei confronti della giustizia con la G maiuscola.
Nel momento in cui ricevo la richiesta di rinvio a giudizio ed ho la fissazione della data davanti al giudice dell'udienza preliminare - ha aggiunto il presidente della Regione Puglia - posso semplicemente dire che tiro un sospiro di sollievo perchè finalmente c'è la data in cui un giudice dovrà vagliare l'accusa, c'è l'indicazione di un luogo o di un percorso in cui potro' esercitare il diritto alla difesa".
"Massima serenità, massima fiducia nei confronti della magistratura. Sono felice perchè bisognava che prima o poi si formalizzasse la richiesta di rinvio a giudizio, è stata fissata pure la data dell'udienza davanti al gup. Sono contento - ha aggiunto - perchè vado davanti a un giudice. I processi mediatici sono sbagliati" ha poi insistito Vendola, commentando alcune dichiarazioni dell'ex direttore generale dell'Asl Ba, Lea Casentino, indagata insieme a Vendola dalla Procura di Bari nell'ambito dell'inchiesta per la nomina di Sardelli come primario dell'ospedale San Paolo. "Aggiungo tutte le frasi che compaiono sono frasi dell'interrogatorio della dottoressa Casentino, nessuna frase - ha precisato Vendola - che viene attribuita a me è rilevabile in qualche documento tipo un'intercettazione telefonica".
"Quindi - ha proseguito - non c'è niente che documenti quello stile di comunicazione che mi viene attribuito. Però, penso che debba avere rispetto nei confronti del giudice e poter non mettere nel cammino che mi accompagnerà a quella prima udienza, ed eventualmente alle altre udienze, pezzi di dibattimento processuale, che sarebbe francamente inappropriato".
"E' un pezzo della serenità potermi astenere dalle dichiarazioni e dire - ha concluso - fatemi andare a parlare nei luoghi appropriati".

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