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martedì 24 luglio 2012

Venerdì 13 e 17.

Gatto nero, simbolo di sfortuna in molte culture (Getty Images)
La paura irrazionale del numero 13 ha il nome di triscaidecafobia ed è diffusa soprattutto nei paesi anglosassoni, dove esistono numerose credenze riguardanti in particolare il venerdì 13. Insieme a quella per il numero 17 ("eptacaidecafobia", in particolare associata al venerdì 17) è a oggi una di quelle più diffuse e associate alla sfortuna, ad eventi nefasti. Le origini di tale credenza non sono note, ma si presuppone che derivi dal fatto che il 13 è il numero che succede al 12, un numero altamente composto che è considerato positivo nelle culture patriarcali perché perfettamente suddivisibile, e che spezza in qualche modo tale perfezione, in quanto numero primo.
Va detto che la credenza ha origine antichissime e ha radici mitologiche e religiose. Nella mitologia norrena il tredicesimo dio, Loki, era malvagio e subdolo; nei Vangeli il tredicesimo apostolo a sedersi a tavola durante l'Ultima Cena fu Giuda Iscariota, il traditore di Gesù; e sempre nel Cristianesimo, Satana viene descritto come il tredicesimo angelo. La superstizione si manifesta anche nei calendari: in quello Gregoriano e Islamico compaiono dodici mesi, mentre in alcuni anni quelli lunisolari presentano 13 mesi. Un altro evento che risale al passato e da cui prese piede la fobia è venerdì 13 ottobre 1307, giorno in cui furono arrestati in massa i famosi Cavalieri Templari.
In molte culture popolari il tredici è un numero bandito da hotel (non esistono camere n° 13), compagnie aeree (in molti aeromobili manca la fila 13), viene evitato nei piani dei palazzi (in alcuni casi il tredicesimo piano viene chiamato 12b) oppure per i numeri civici o interni di abitazioni. In Italia esistono però credenze opposte, che vedono fortunato il numero in questione e considerano invece sfortunato il numero diciassette. I motivi sono probabilmente simili a quelli riguardanti il numero 13: il numero precedente è numero divisibile, mentre il 17 è un numero primo. Si presuppone che l'origine derivi dall'equivalente del numero in cifre romane, anagrammato: da XVII a VIXI, che in latino significa vissi, quindi un chiaro rimando alla morte. Come per il tredici in altri paesi, la compagnia di bandiera Alitalia non ha la fila numero diciassette, il numero dei parcheggi passa dal 16 al 16b ed è stata addirittura tolta l'autostrada A17.
Esistono tuttavia culture orientali (come quella cinese, tibetana e giapponese) che ritengono il tredici un numero fortunato e nefasto il 4 e i numeri composti (14, 24, 41, etc.). Un altro giorno sfortunato associato al 13 è il martedì, considerato tale da Spagna, Grecia e Sudamerica. Quando si dice: paese che vai, usanza che trovi.

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